Tra il 1943 e il 1945, circa 800.000 italiani sono stati deportati in Germania. In 50.000 non fecero mai ritorno. Questa è la storia di uno dei sopravvissuti: Nildo Menin, mio nonno.

loading...
00:04

la mia vita in prigionia

“Dunque, qui c’è scritto tutto quello che combinavo durante la giornata. I bombardamenti. Quello che mangiavo. Quanti morti succedevano, quando bombardavano.”

Nildo Menin

IL DIARIO

Durante i due anni di prigionia Nildo non smette mai di scrivere sul suo diario.

Lo porta sempre con sé, ne è gelosissimo. “Il ragazzo con il libro sotto il braccio”, lo chiamano gli altri prigionieri. Nelle pagine del suo libro Nildo racconta la vita da internato, la lotta quotidiana per sopravvivere, la bizzarra società alternativa che si crea all’interno del campo. Appunta qualsiasi cosa, tutto ciò che compra e vende, ogni singolo bombardamento, ogni volta che riesce a procurarsi un pezzo di pane in più.

È una storia emozionante e a tratti surreale, è il racconto di come un uomo reagisce all’orrore della guerra e della prigionia restando aggrappato alla propria umanità

— Scarica un estratto del diario nell'area download a seguire

00:05

press