nildo menin
“Bisogna ricominciare tutto da capo, trattarsi in un’altra maniera e specialmente dire le verità e non dire storie”
Nildo Menin
biografia
Nildo Fedele Menin nasce il 6 luglio del 1924 a Camisano Vicentino, in provincia di Vicenza. da Luigi Menin e Rosa Margherita Menegon, contadini.
Nel 1933, all’età di nove anni, si trasferisce con la famiglia nella provincia di Littoria (oggi, Latina), per la bonifica dell’Agro Pontino. Alla famiglia Menin viene assegnato un podere a Borgo Grappa.
Pure nell’atmosfera malsana delle paludi pontine, dove migliaia di bonificatori cadono vittime della malaria, Nildo passa un’infanzia felice facendo una vita comunitaria e di campagna. Si impegna molto per prendere la licenza elementare, svolgendo due anni scolastici in uno, e nel frattempo aiuta la famiglia a prendersi cura del bestiame.
Nel 1940, compiuti i sedici anni, Nildo viene chiamato per il servizio militare di leva, presso la caserma di Gaeta. Due anni dopo decide di tentare la carriera militare e si arruola nei Carabinieri. Nel luglio del 1943 prende servizio a Roma, presso la caserma di Castro Pretorio. Gli viene assegnato il compito di istruttore per l’assemblaggio delle armi.
L’8 settembre del 1943 viene dichiarato l’armistizio. Nei giorni dell’arresto di Mussolini e della fuga di Badoglio, Nildo si ritrova, insieme a tutti i Carabinieri di Roma, a difendere la città dai nazisti.
La mattina del 7 Ottobre viene convocato in caserma insieme a tutti i suoi commilitoni. Lì subisce un’imboscata e viene consegnato ai tedeschi.
Gli anni della prigionia
Nildo e tutta la sua squadra, così come altri 800mila italiani, sono caricati sui treni diretti in Germania.
Dopo 15 giorni di viaggio il convoglio si ferma a Moosburg, nello Stalag VII-A, un campo adibito allo smistamento dei prigionieri. Dopo qualche settimana viene trasferito a Monaco, dove lavora nella fabbrica di armamenti Neumeyer.
Per due lunghi anni, Nildo è costretto ai lavori forzati per il regime nazista, in qualità di Internato Militare Italiano. Per tutta la durata della prigionia scrive un diario.
Nell’aprile del 1945, all’arrivo delle forze alleate a Monaco, Nildo riesce a lasciare il campo e spera di poter tornare in Italia, ma viene invece arruolato dall’esercito americano con funzioni di ordine pubblico e resta in Germania per altri due mesi. Nel luglio del 1945 inizia un lungo viaggio con vari mezzi di trasporto per tornare a casa.
Nildo ricomincia la sua vita in Italia. Continua a fare il Carabiniere fino al 1947, quando, stanco della vita militare, decide di andare in congedo. Si reinventa praticando svariati mestieri: l’assicuratore, il mediatore di controversie fra privati, il mercante di stoffe.
Nel 1948 si sposa con Valeria, la ragazza che lo ha atteso per due anni durante la guerra.. Staranno insieme per tutta la vita.
Dal 1960 lavora nella squadra di sorveglianza della nuova centrale nucleare di Latina. Continuerà a svolgere questo mestiere fino alla pensione.
Seguendo la sua passione per il mare e per la pesca si compra una barca, la Little Rock, che per 40 anni sarà una sua fedele compagna.
Nel 2017 viene insignito dell'onorificenza di Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana. È il primo riconoscimento ricevuto dallo Stato per il contributo fornito al suo Paese. Per la prima volta Nildo trova la forza di ricordare gli anni della prigionia. Comincia a raccontare la sua storia al nipote Simone che decide di realizzare un documentario su di lui.
“Ero ragazzo anche io,
una volta tanti anni fa.”
Nildo Menin
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